I fontanili

Un aspetto particolare del territorio di Borgosatollo è certamente quello legato ai fontanili, alle risorgive. Questo fenomeno trae origine dalla genesi alluvionale della pianura bresciana: in epoca quaternaria, le lingue glaciali in ritiro dalle tre valli bresciane lasciavano discendere da sè innumerevoli corsi d’acqua. Tali canali, durante le piene, trasportavano materiali e detriti che, depositandosi nel corso dei millenni, hanno solidificato zone con caratteristiche geologiche differenti. Nella parte più vicina alle montagne si è così formata l’alta pianura, costituita da ciottoli e ghiaie alluvionali, mentre, scendendo verso valle, i depositi più fini come sabbie, limi e argille hanno dato origine alla media e bassa pianura. La diversità tra alta e bassa pianura implica diverse considerazioni. La prima è di carattere morfologico: si passa da terre scoscese a campi più pianeggianti. C’è poi un aspetto geologico, con il passaggio da terreni costituiti da depositi alluvionali grossolani a terreni più fini. Questo comporta anche un cambiamento idrogeologico: si va da suoli permeabili a terreni più lenti nel deflusso delle acque, ovvero da aree poco fertili a terre facilmente lavorabili. La permeabilità del suolo dell’alta pianura induce le acque a convogliare in una falda sotterranea, detta falda freatica, che scorre verso valle. Il flusso, incontrando i terreni poco permeabili della media pianura, viene ostacolato, costringendo l’acqua a risalire e ad emergere in una serie di polle. La zona di affioramento delle acque è denominata fascia delle risorgive e, in Lombardia, è larga dai 4 ai 15 km. Borgosatollo, nel settore sud-occidentale del suo territorio, ne è attraversato, essendo punto di incontro tra alta e media pianura. Solo 30 – 40 anni fa, sul suolo comunale, si contavano fino a 17 fontanili: i cittadini ricordano la fontana “Roversa”, la “Cominetta”, la “Motella”, la “Cima”, la “Belleguarda”, la “Fena”, la “Malintesa”, la “Gheda” e molte altre ancora. Di queste fontane soltanto due sono attualmente attive: il “Lavaculo” e la “Montirona”. L’estinzione delle risorgive è legata essenzialmente all’abbassamento del livello della falda freatica, causato dai prelievi e, più in generale, dagli interventi che hanno modificato il territorio. Caratteristica peculiare dei fontanili era e resta la limpidezza dell’acqua sorgiva, nonché la sua temperatura, costante a 14° durante tutto l’anno. I fontanili attivi, così come quelli recuperabili, dovrebbero essere difesi per la loro importanza ambientale e per la grande rilevanza storica. L’utilizzo razionale delle risorgive risale infatti a date antichissime: affiorano in modo spontaneo da tempi remoti, sono stati utilizzati, con enorme vantaggio, dai monaci benedettini come dai contadini del nord, per i quali hanno rappresentato una risorsa notevole.

 

Fonte: Articolo Giornale di Brescia 17 Giugno 07, Michele Ungari